I siti web di Koinonia, ne trovate una lista a sinistra, si stanno arricchendo di notizie e anche di brevi video. Visitate il sito di Invisible Cities, per esempio. Speriamo di riuscire a continuare in questo lavoro di aggiornamento.
Mi scrive una persona che ha visitato Kivuli un anno fa: Non temere! La serenità l’hai a portata di mano. E’ negli occhi dei tuoi bambini. Quando rientri alla sera a Kivuli e ti corrono incontro e ti accompagnano su per la scala, i loro occhi dicono amore filiale, riconoscenza, sicurezza. E’ lì che devi trovare la serenità e la forza di andare avanti, nei loro occhi.
Ho sempre pensato che il nascondersi nell’anonimato sia una delle cose più stupide e vigliacche che si possano fare. Recentemente le email e gli sms anonimi hanno giocato un ruolo importante nelle mie vicende, ma soprattutto nella vita dei ragazzi che si sono rifiutati di testimoniare contro di me ed hanno ricevuto per settimane e settimane minacciosi messaggi anonimi. Ho apprezzato quelli che hanno almeno avuto il coraggio di criticarmi o anche di accusarmi falsamente, ma apertamente, in pubblico.
Ho chiesto un parere ad un amico giornalista circa un commento anonimo a questo blog. Mi ha risposto: “Chi fa accuse anonime è un verme, non merita che gli si dia neanche la soddisfazione di una risposta pubblica. C’è gente che usa il web come una volta si usavano i muri delle latrine.” D’accordo!
Koinonia websites, see a list to the left, are getting richer in news and also in short videos. See for instance the one of The Invisible Cities. We hope to be able to continue regularly this updating job.
Instead I have to admit that I have no time to join social networks like Facebook. I continuously receive invitations to join, but I have decided to cancel them even without answering, since just answering in the negative but in a personal way would occupy quite a lot of my time and energy. Please do not take offense!
A person who has visited me a year ago writes: Do not be afraid! Peace of mind and happiness are close to you. It is in the eyes of your children. When you go back every evening in Kivuli, and they run to meet you, and to accompany you upstairs, their eyes speak of filial love, thankfulness, confidence. It is in them hat you have to find he peace and happiness to continue, in their eyes.
I have always taught that to hide behind anonymity is one of the most stupid and dastard things that a person could do. Recently anonymous emails and sms have played an important role in my life, but especially in the lives of the youngsters who have refused to testify against me and have received for weeks and weeks threatening anonymous messages. To the contrary I have appreciated those who at least had the courage to criticize and maybe to accuse me falsely, but openly, in public.
I have asked to a friend journalist his opinion about publishing an anonymous and very negative comment to this blog. His answer: “Those who do anonymous accusations are worms, they do not deserve the satisfaction of a public answer. Now there are people who use the web like in the past they were using the walls of public latrines”. Agreed!
La Motonave Faina, a cui mi riferivo nel post intitolato “chi sono i piratiâ€, e’ stata rilasciata dopo che il proprietario ha pagato un riscatto, si dice, di oltre 3 milioni di euro. E’ stracarica di armi e munizioni. Ora stiamo a vedere dove andra’ a depositare questo carico mortale. Speriamo che ci siano girnalisti responsabili che tendano altra l’ attenzione, e non solo ci dicano quale guerra africana queste armi alimentaranno, ma anche chi le ha pagate e chi si e’ prestato a questo commercio contro tutti i trattati internazionali..
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Nigrizia, di cui sono direttore responsabile, e i Missionari Comboniani sono membri dei due consorzi che hanno pubblicato il comunicato stampa riportato qui sotto. La rozzezza, incompetenza, ignoraza del nostro governo meritavano forse paroli piu’ forti, ma il messaggio e’ chiaro. La Parta di Lampedusa, di cui ho parlato ne post del 28 giugno scorso, si sta chiudendo.
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«Prima malati che clandestini»
I missionari bocciano la norma del governo
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Una ferita ai diritti delle persone immigrate e un pericolo per la salute degli stessi immigrati e dei cittadini tutti. Così giudichiamo la revoca della legge che impediva ai medici di denunciare gli immigrati clandestini che si rivolgono per cure alle strutture sanitarie e perciò esprimiamo la nostra indignazione.
La decisione adottata dal governo (che va ad aggiungersi a quella di rendere la clandestinità un “crimineâ€) costituisce un fatto grave, per di più in un momento delicato come l’attuale in cui al legislatore sono chiesti saggezza, equilibrio e lungimiranza. L’esigenza legittima di garantire l’ordine pubblico e la sicurezza non può mai far sì che siano calpestati i diritti delle persone. Una scelta di questo tipo non fa che aggravare un clima già pesante, che vede gli immigrati più vulnerabili che mai e tende a esasperare le contrapposizioni, invece di favorire l’integrazione.
Il provvedimento in questione, inoltre, si rivela miope in quanto a tutela della salute pubblica, dal momento che scoraggia di fatto gli immigrati che necessitano di cure e non hanno i documenti in regola, allontanandoli da ospedali e ambulatori. Il rischio che si diffondano malattie e che, contemporaneamente, si alimenti un mercato della salute parallelo è tutt’altro che teorico.
Per queste ragioni, condanniamo con forza l’operato del governo su questo punto e auspichiamo che la norma in questione sia ritirata al più presto. Chiediamo soprattutto che cambi l’approccio culturale a una questione come l’immigrazione. Noi, che in Africa, Asia e America Latina siamo stati immigrati, abbiamo ricevuto calore e accoglienza e abbiamo sperimentato la possibilità concreta di reciproco rispetto e condivisione di valori, tradizioni e ricchezze spirituali al di là di differenze etniche, culturali e religiose. Un popolo e uno Stato che si riconoscono nei valori della Costituzione non possono rinunciare ad avvicinare l’immigrato – regolare e clandestino – innanzitutto come una persona, con diritti e doveri. In caso contrario, stiamo scivolando a grandi passi verso la barbarie.
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Federazione Stampa Missionaria Italiana
Commissione Giustizia e Pace della Conferenza degli Istituti Missionari Italiani
Per chi ancora non lo sapesse, e’ possibile ascoltare 24 ore su 24 AFRIRADIO, una nuova web radio interamente dedicata all’Africa. Musica, informazione e intrattenimento di qualità sono i principali elementi che caratterizzano il flusso radiofonico, che concentra al mattino la fascia informativa con un programma di approfondimento quotidiano al quale subentrano le notizie. Gli utenti potranno così ascoltare la web radio 24 ore su 24 e intervenire direttamente in alcuni programmi radiofonici grazie alla chat e all’invio di email, mentre le radio avranno la possibilità di scegliere e acquistare i programmi di loro interesse.
Ideatori di questo progetto sono i missionari comboniani di Verona e, in particolare, lo storico mensile Nigrizia e il suo settore Multimediale (Nigrizia Multimedia). Si tratta di una vera e propria rivoluzione nella comunicazione comboniana sull’Africa – fino ad oggi limitata al mensile e al suo sito web (www.nigrizia.it) – che nasce dalla volontà di promuovere il continente nelle sue diversità , valorizzandone le potenzialità .
â€AFRIRADIO†si propone, dunque, di sovvertire gli stereotipi che vogliono il continente sinonimo di fame, malattie, guerre e miseria, proponendo invece un’immagine che rifletta la poliedricità di un territorio vasto ed estremamente diverso. Quanti, ad esempio, sanno che la Tanzania ha messo al bando già da mesi i sacchetti di plastica? O che il Sudafrica è all’avanguardia nella produzione di energia da fonti alternative?
Voce all’Africa, quindi, non solo con l’informazione, ma anche attraverso la partecipazione degli africani in Italia, coinvolti direttamente nel progetto. “Afriradio – spiega padre Giuseppe Cavallini, Coordinatore del Centro Comboni Multimedia e Direttore del Museo Africano di Verona – si pone, senza presunzione alcuna, come fonte di informazione alternativa agli apparati mediatici che promuovono interessi economici e politici di parte e non si preoccupano di offrire all’opinione pubblica una informazione che sia anche formazione critica, voce dei popoli dell’Africa e del Sud del mondo, megafono di chi crede in una società in cui vengano promossi valori umani ed evangelici quali la solidarietà , l’accoglienza, il dialogo interculturale, l’incontro interetnico e il rispetto per le diverse tradizioni e fedi religiose”.