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October, 2022:

EDUCAZIONE CONQUISTATA E MERITATA

Lusaka (Zambia). Oggi, 24 ottobre, è il 58esimo anniversario dell’indipendenza. Le nuove generazioni, nate dopo il collasso economico e la catastrofe dell’AIDS degli anni 90 hanno perso connessione con la storia, nessuno dei nostri ragazzi conosce un parente che era vivo nel 1964. Non c’ da sorprendersi se la festa non è molto sentita e le celebrazioni sono ridotte al minimo.

In mattinata ho visitato tre ragazzi che sono cresciuti a Mthunzi che oggi frequentano l’università, sostenuti da noi, tutti con ottimi risultati.

Matthews Cambanenge, 22 anni, sta terminando il secondo anno di Business Administration, con voti che raramente scendono sotto A-. Venuto dalla strada 7 anni fa, adesso lavora come barista in una gelateria durante i weekend per aiutare a mantenersi in un ostello perchè l’università che ha scelto di frequentare è troppo lontana dalle nostre case.

Yarred Longolongo e Christopher Chilufya invece vivono insieme in due stanzette sul retro del centro di prima accoglienza Mthunzi Mufana che abbiamo aperto una anno fa. Da li frequentano l’università – sei chilometri a piedi fra andata e ritorno – e aiutano a gestire i bambini che frequentano Mthunzi Mufana mettendosi a disposizione con i loro talenti. Christopher, 23 anni, studia Accounting and Finance, è anche uno show-man nato, ha partecipato al giro i spettacoli che abbiamo fatto in Italia nel 2013, Tiyende Pamodzi. Poi nel 2017 in scuola superiore ebbe una sbandata tremenda, seguita l’anno dopo da una straordinaria inversione di rotta e – nonostante vicende familiari strazianti che lo hanno lasciato senza nessuno – da allora in ogni esame sempre sfiora il massimo dei voti. Yarred, 22 anni, studente di Public Administration, venuto a Mthunzi insieme a Matthews, ha avuto difficoltà enormi a superare mancanza totale di autostima e le lacune scolastiche. Con il sostegno degli educatori è diventato anche lui acrobata, danzatore, cantante e ha migliorato il livello scolastico. Il primo semestre di università ha avuto risultati ottimi, se pur non cosi brillanti come gli altri due.

Sono arrivato a Mthunzi Mufana che Christopher stava zappando nel minuscolo orto dove coltivano solo zucchini – che qui si usano più per le foglie tenere che per le zucchine. Yarred stava studiando. Siamo andati insieme a fare due passi nel quartiere che si chiama Garden (giardino, ma anche orto) perché forse cosi era quando è sorto subito dopo l’indipendenza. Ora invece è un dedalo di strade sconnesse e case non completate. Chris ci ha tenuto a portarmi a vedere il pollaio che ha affittato per allevare polli da carne, un modo per contribuire al suo mantenimento. Ce ne sono quasi un centinaio ormai pronti per essere venduti. Vedo che all’interno del pollaio c’è anche un lettuccio con zanzariera, come mai? “Beh, dormo qui per evitare che qualcuno venga tentato dal rubarmi i polli”.

La poesia del teatro per ragazzi

Il 30 settembre si è conclusa la tredicesima edizione di Teatri senza Frontiere, un progetto che, come spiega Marco Renzi “coniuga il teatro alla solidarietà e che nel corso degli anni ha portato sorrisi in tante parti del mondo dove il diritto alla vita e all’infanzia è ancora tutto da conquistare. Il credo su cui si basa l’azione di Teatri Senza Frontiere è semplice ed immediato: tutti i bambini del mondo, al di là della fede religiosa e politica loro e delle famiglie in cui vivono, della latitudine e del colore della pelle, hanno diritto al gioco, all’istruzione, all’affetto e ad un futuro di pace”.

Cosi Koinonia ha ospitato per la seconda volta a Nairobi – la prima fu nel 2017 – un gruppo di attori volontari, provenienti da diverse compagnie italiane del teatro per ragazzi, che ha realizzato un laboratorio con 40 ragazzi e ragazze provenienti dai nostri vivai e allestendo con loro uno spettacolo finale, poi rappresentato in pubblico. Hanno anche effettuato 11 spettacoli teatrali nei vari slum della città, in situazioni estreme, tra spazzatura e degrado, creando dei momenti in cui tutti i partecipanti – inclusi molti adulti – sono stati finalmente una sola cosa, esseri umani. Uniti nel sogno e nell’impegno di una vita più degna e più bella per tutti.

Koinonia ringrazia i volontari che hanno partecipato: Marco Pedrazzetti (Filodirame-Brescia), Noemi Bassani e Stefano Tosi (L’Arca di Noe-Varese), Marco Renzi (Proscenio Teatro-Fermo), Giovanni Risola (Otto Panzer-Bari), Paolo Comentale e Anna Chiara Castellano Visaggi (Granteatrino-Bari), e Ruggero Ratti per la documentazione fotografica. Sono stati capaci di sopportare ritardi, blackout, cambiamenti improvvisi dei “palchi” da cui esibirsi, di ricaricarsi ogni volta con l’abbondantissimo, spontaneo, caloroso raccolto di sorrise, risate e applausi di un pubblico entusiasta.


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