Lo scorso 8 marzo, il Presidente dello Zambia si è accasciato e ha perso conoscenza per qualche minuto mentre presiedeva le celebrazioni pubbliche per la Giornata internazionale della donna. È stato trasportato in Sudafrica “per cure richiedenti una tecnologia non disponibile in Zambia” ed è rientrato. Successivamente ha ripreso le sue normali attività.
Molti però non considerano convincenti i comunicati ufficiali sulla salute del Presidente. Circolano molte spiegazioni diverse. Non c’è da meravigliarsi se quello che in altre circostanze potrebbe essere giudicato come un malessere passeggero, abbia attirato tanta attenzione: sono ben due i Presidenti zambiani morti per malattia mentre erano in carica. E la gente ricorda che solo pochi mesi prima, i comunicati ufficiali dicevano che l’allora presidente Michael Sata si trovava in vacanza, mentre in realtà era già…morente in un ospedale londinese. La stessa mancanza di chiarezza dei bollettini medici del giugno del 2008, quando un altro Presidente, Levy Mwanawasa, aveva avuto un infarto mentre si trovava in Egitto per un vertice dell’Unione africana, ed era stato trasportato in un ospedale a Parigi dove sarebbe morto nell’agosto dello stesso anno.
Destino curioso quello dei presidenti zambiani. Il primo presidente, Kenneth Kaunda, ormai ultranovantenne, è rimasto in carica 27 anni e 9 giorni. Il secondo Frederick Chiluba, è durato 10 anni e 61 giorni, morendo poco dopo la fine del suo secondo mandato. Il terzo, Levy Mwanawasa resistette per 6 anni e 230 giorni, morendo come detto sopra a Parigi. Il quarto, Rupiah Banda, è stato eletto per completare il mandato di Mwanawasa rimanendo di carico per 3 anni e 86 giorni, e finendo sconfitto alle successive elezioni da Michael Sata, che è stato in carica solo 3 anni e 35 giorni, morendo il 28 ottobre 2014.
Salta agli occhi subito che ogni Presidente è rimasto in carica per un tempo più breve del suo predecessore. E questa stranezza continuerebbe se Edgar Lungu non venisse rieletto. Lungu, infatti, è stato eletto solo per completare il mandato del suo predecessore, che terminerà fra meno di due anni, cioè entro la fine del 2016
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A livello popolare la scarsa salute del presidente Lungu viene attribuita alla sua predilezione per i super-alcolici, una voce che circolava già prima delle scorse elezioni. Il 19 marzo, un quotidiano molto popolare e notoriamente critico del Presidente ha pubblicato un velenoso editoriale in cui, riferendosi a una sua frase dopo il ritorno dal Sudafrica, gli suggerisce di non appellarsi a Dio e alla simpatia della gente, ma piuttosto di ammettere che sta pagando per la sua vita disordinata: «Edgar (Lungu) conosceva benissimo le conseguenze della vita che ha vissuto. Una vita sociale irresponsabile, con nottate intere passate bevendo. E oggi siamo noi a pagarne le conseguenze!».
In altri paesi africani, se fossero morti due presidenti in carica si penserebbe magari a morti violente, ad avvelenamenti o a malocchio. Niente di tutto questo in Zambia, un paese che pur essendo in una posizione geopolitica delicatissima non ha mai avuto colpi di stato, ne conflitti interni o esterni, e che dal 1991 vede presidenti di partiti diversi succedersi con elezioni pacifiche e democratiche. La morte dei due presidenti in carica non è stata attribuita ad intrighi. Semplicemente, si sono ammalati. Ma ormai lo stato di salute del presidente è diventato causa di preoccupazione nazionale e non manca chi maliziosamente si domanda se ci saranno molti candidati alle elezioni del 2016!