Venerdì Santo. Dio che soffre nella nostra carne, ma anche nel nostro debole spirito, che teme il rifiuto, l’abbandono degli amici e del Padre. Che teme la croce, più che per il dolore fisico, per il disprezzo morale che comporta.
Quando la croce non è presente nella nostra vita, magari ci illudiamo che quando la porteremo, perché la dimensione croce entra prima o poi nella vita di tutti, saremo sicuri di ciò che faremo, che la porteremo, magari piangendo, ma con la nostra dignità intatta, le convinzioni interiori granitiche. Saliremo la montagna guardano verso l’alto, verso l’infinito
Poi il momento viene. La croce magari è più piccola di quanto ti aspettassi, ma sei sul fondovalle, non vedi dove stai andando, hai perso la strada. Quanto manca alla meta? Non ne hai idea, e la stanchezza fisica ti impedisce di ragionare. Ti vien voglia, e ti sembra possibile, di abbandonare tutto e di andartene via. Ma sei intrappolato in un’impresa insensata. Poi, chissà come, chissà da dove ti viene la forza, riesci a rialzarti e rimetterti in cammino. E i dubbi riprendono: sarà la direzione giusta? Ma devo proprio portare tutto questo peso? Ma perché non mi crocifiggono subito risparmiandomi tutta questa strada?
Se, nel più profondo non credessi nella comunione con Lui che ha sofferto sulla croce, tutto ti sembrerebbe inutile e sprecato. Invece sai che tutto in Lui diventerà Luce, Pienezza, Felicità.
Quando la croce non è presente nella nostra vita, magari ci illudiamo che quando la porteremo, perché la dimensione croce entra prima o poi nella vita di tutti, saremo sicuri di ciò che faremo, che la porteremo, magari piangendo, ma con la nostra dignità intatta, le convinzioni interiori granitiche. Saliremo la montagna guardano verso l’alto, verso l’infinito
Poi il momento viene. La croce magari è più piccola di quanto ti aspettassi, ma sei sul fondovalle, non vedi dove stai andando, hai perso la strada. Quanto manca alla meta? Non ne hai idea, e la stanchezza fisica ti impedisce di ragionare. Ti vien voglia, e ti sembra possibile, di abbandonare tutto e di andartene via. Ma sei intrappolato in un’impresa insensata. Poi, chissà come, chissà da dove ti viene la forza, riesci a rialzarti e rimetterti in cammino. E i dubbi riprendono: sarà la direzione giusta? Ma devo proprio portare tutto questo peso? Ma perché non mi crocifiggono subito risparmiandomi tutta questa strada?
Se, nel più profondo non credessi nella comunione con Lui che ha sofferto sulla croce, tutto ti sembrerebbe inutile e sprecato. Invece sai che tutto in Lui diventerà Luce, Pienezza, Felicità.