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Custode di mio Fratello – My brother’s Keeper

Il seguente testo è stato scritto da Padre John Webootsa, Comboniano keniano, per il prossimo numero di New People (Sept. – Oct. 2009), dove ha una rubrica. Padre John ha generosamente combattuto al mio fianco in questo periodo per me diffiicle, e gliene sono molto grato.

Voglio condividere con voi un’esperienza che è stata una prova della mia solidarietà fraterna con un confratello. La sera del 15 giugno 2009 un amico mi chiamò avvertendomi che in una delle notizie del più importante telegiornale serale della stazione televisiva KTN avevano parlato di abusi sessuali su bambini delle case di Koinonia che erano stati commessi da padre Kizito Renato Sesana. La solidarietà fraterna mi ha imposto di interessarmi al caso.
Immediatamente dopo, senza praticare seri sforzi di giornalismo investigativo, la maggior parte degli altri media si è buttata sulla notizia, senza pensare alla conseguenze. Cosi la notizia è stata presentata da un gruppo di individui che esibiva alcuni bambini che sarebbero stati abusati da padre Kizito e che accusavano il padre di questo. Un’ esaustiva indagine della polizia invece ha assolto padre Kizito da ogni accusa di abusi sessuali su bambini, nelle sue funzioni di responsabile di Koinonia.
I risultati delle indagini mettono in discussione le motivazioni di chi ha architettato le accuse e degli operatori mediatici che sono stati strumentali nel promuovere le “false cattive notizie” che sono arrivate a diventare titoli in molti mass media. Si possono mettere in discussione anche le motivazioni e la sincerità di legislatori come Bonny Khalwale e Millie Odhiambo che hanno divulgato queste accuse prima di fare una ricerca seria per stabilire le verità, e anche la motivazione di accuse portate contro una persona che ha servito in questo paese per più di vent’anni senza mai approfittare di nessuno sotto la sua responsabilità.
L’innocenza di padre Kizito viene subito dopo una denuncia sporta da due ex-responsabili di Koinonia, che in un loro”affidavit” usano le accuse per chiedere che l’Alta Corte impedisca a padre Kizito non solo di gestire l’istituzione che ha fondato, ma anche di accedere e di gestire i fondi che sono nel conto bancario dell’istituzione stessa. Ironicamente, i fondi per mantenere l’istituzione cosi come quelli che sono serviti a costruire le case e a comperare i terreni, sono stati offerti esclusivamente dai benefattori di padre Kizito, alcuni dei quale hanno creduto o erano sul punto di credere alla truffa.
Il portaparola della Polizia, Eric Kiraithe, è stato molto coinvolto nello sforzo di stabilire la verità. Secondo lui la polizia fin dallo scoppio delle sensazionalistiche accuse contro il padre ha condotto intense e comprensive indagini circa le serissime e altamente diffamatorie accuse e ha rilasciato i risultati. La polizia lo ha trovato innocente. Adesso resta da stabilire quali fossero i motivi nascosti dietro l’orchestrazione di questa sensazionale saga che si è rivelata una grande frode mediatica.
Kiraithe ha dichiarato: “Le indagini condotte circa le accuse di abusi sessuali commessi da padre Kizito sono adesso complete e i miei ufficiali non hanno trovato nessuna evidenza che lo implichi in nessuna condotta impropria, direttamente o indirettamente, anche remotamente….Niente.”
Secondo l’ etica professionale dei giornalisti com’è codificata nel Media Act del 2007, quando ci sono accuse simili contro chiunque, senza discriminazioni per lo status sociale, sarebbe stato dovere del giornalista e dell’editore assicurarsi che la persona accusata fosse informata e avesse il diritto di replica prima di rendere la storia pubblica. E’ stato fatto?

7 Comments

  1. Toni Portioli says:

    con grande piacere apprendo la conclusione delle investigazioni della polizia Keniota, che hanno accertato la totale infondatezza delle accuse; infondatezza che gli amici di Kizito e di Amani hanno sempre saputo e fermamente creduto.
    Penso necessario a questo punto fare, insieme a tutti gli amici, una ricerca ed un’analisi approfondite delle intenzioni e motivazioni nascoste che hanno animati gli ingiusti accusatori e, forse, ai loro occhi, giustificati, per aiutarci ad evitare in futuro , se possibile, il ripetersi di casi simili.
    Ed ora avanti con determinazione e vera gioia cristiana nel cuore, come sempre.

  2. Enrico Muratore says:

    Caro Kizito

    sono felice che la verità sia venita a galla. Buon lavoro,

    Enrico

  3. Vincenzo says:

    DEO GRATIAS, carissimo Kizito!
    Dal tenore dell’articolo e poi da missionline.it, che riportava un articolo del Corriere di lunedi che mi ero perso, e da misna.org capisco che finalmente è arrivato anche il riconoscimento ufficiale della polizia per la tua innocenza! Ora aspettiamo anche una rettifica dai media coinvolti!
    E’ un grande sospiro di sollievo, ovviamente, ma, come già altri amici ti hanno scritto, “il male ha 7 vite” e dobbiamo tutti continuare a pregare per te e per la conversione dei due nostri fratelli “Giuda”, ma soprattutto di chi li ha strumentalizzati.
    Coraggio e un fortissimo abbraccio,
    Vincenzo.

  4. God is great that Fr you have been cleared.we knew it was all fraud and malice.When i worked at koinonia Nuba we knew those malicious characters were up to no any good.May God help to get over that nasty experience .ngatia

  5. mike mwenda says:

    father kizito
    may GOD always bless you, I wish you all the best!!! You are the best gift that God has given us!!
    Take care Father. Your son from Mthunzi, Mike Mwenda

  6. mike mwenda says:

    we keep on day and night to pray for you!! your son from mthunzi center
    mike mwenda

  7. romelli daniele says:

    Nel mio piccolo ho pregato per Padre Kizito…sono stato ascoltato

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