Il 4 ottobre, nella pagine delle opinioni del Saturday Nation, che e’ il quotidiano di gran lunga più’ importante del Kenya, e’ stato pubblicato un articolo di  Donald B. Kipkorir. Opinione importante, perché’ era di lato ai due editoriali, e perché’ l’ autore contribuisce regolarmente su temi di politica estera.
Il titolo e’ “Why Kenya and Ethiopia ought to annex and divide Somaliaâ€, il titolo che uso anche per questo post. Quando l’ ho letto pensavo si trattasse di una boutade, come a volte il Nation ama pubblicare. Invece no, e’ un pezzo estremamente serio, come lo sono di solito quelli di Kipkorir, e il titolo riflette perfettamente in contenuto dell’articolo, che e’ ancora leggibile nel sito del Nation.
In sintesi, l’ articolo afferma che il continuo disordine in Somalia e’ un pericolo per il Kenya, che, giustamente, e’ da tutti considerato un alleato dell’ occidente, e quindi un nemico fondamentale dei paesi arabi. Annettere la Somalia e’ perciò nell’ interesse strategico del Kenya, e questo e’ il momento opportuno perché il mondo e’ distratto dalla crisi economica. Una Somalia fallita potrebbe risucchiare il Kenya nel caos in cui e’ caduta. La proposta di Kipkorir e’ precisa: Kenya ed Eliotipia dovrebbero dividersi la Somalia usando il 4 parallelo come confine. Non ci saranno problemi, afferma il nostro autore, e esemplifica col precedente storico degli USA che nel 1845 hanno annesso il Texasprendendolo dal Messico senza che ci fossero reazioni significative (e adesso il “Presidente George W. Bush e’ orgoglioso di essere un Americano-Texano”), tanto meno ci saranno problemi a convincere i legislatori somali, visto che quasi tutti vivono a Nairobi.La conclusione: Il momento di annettere e smembrare la Somalia e’ adesso; Washington e Mosca ce ne saranno grati.
Sono andato a vedere sul sito del Nation le reazioni dei lettori: non ne ho trovata una positiva, ne’ dai keniani ne’ dai somali residenti a Nairobi. Anzi quasi tutte sono rabbiosamente negative, e molti keniani sottolineano amaramente che il Kenya ha già ‘ i i sui bei problemi interni, come abbiamo visto quest’ anno, e non e’ il caso di creacene altri, e inoltre certamente il Kenya non può’ sognarsi di aver successo la’ dove hanno fallito gli americani e una serie di forze di pacificazione.
Parlavo di questo articolo con un gruppo di amici keniani, e alla fine, mettendo insieme altri tasselli come l’ evidenza che il Kenya sta riarmandosi e che i mass media internazionali stanno riaccendendo l’ attenzione sulla Somalia, ha prevalso l’ idea che probabilmente questo articolo e’ solo il primo tassello di una campagna per promuovere una “soluzione locale†del problema somalo, preparando l’opinione pubblica keniana per una decisione che e’ già ’ stata presa, non in Kenya. Sembra impossibile, ma che sia cio’ che ci aspetta?