Mi e’ capitato di leggere questa notizia, proveniente dagli USA:
Ecco un nuovo elemento da aggiungere alla lista delle cose che ci legano al mondo animale, in particolare a quello delle scimmie. Anche loro infatti saprebbero contare, o comunque distinguere tra diverse quantità numeriche. Lo dimostra un esperimento condotto dai ricercatori della Duke University di Durham (North Carolina), secondo il quale i nostri parenti animali più prossimi avrebbero una sorprendente agilità mentale nel riconoscere numeri e fare piccole somme. Lo studio è stato condotto in curioso parallelo tra primati e studenti volontari e i risultati ottenuti sono stati sorprendenti.
Nell’esperimento alle scimmie è stato chiesto di fare rapide addizioni mentali: il 76 per cento degli animali ha risposto positivamente, contro il 94 per cento degli studenti, cui era stato chiesto di fare la stessa cosa. Una differenza di percentuale irrisoria, che secondo gli scienziati americani suggerisce una comune propensione al calcolo.
“E’ noto che gli animali sanno riconoscere le quantità , ma la vera sorpresa sta nella loro capacità di realizzare calcoli matematici come l’addizione”, ha spiegato Jessica Cantlon, ricercatrice al Centro di Neuroscienza cognitiva della Duke University. “La nostra ricerca dimostra proprio questo”.
Lo studio, pubblicato nella rivista Public Library of Scienze Biology, arriva poco tempo dopo quello di un gruppo di ricercatori giapponesi, che ha dimostrato come i giovani scimpanzé abbiano una memoria di breve termine migliore di quella dei loro colleghi studenti.
Beh, posso garantirvi che i ricercatori della Duke University arrivano in ritardo. Che le scimmie sapessero contare i contadini Achewa dell’’ Est della Zambia lo sanno da tempo immemorabile. Alla fine degli anni settanta ero a Chadiza, nell’angolino di Zambia che si incunea fra Mozambico e Malawi, una delle regioni africane piu’ densamente popolate, per il clima mite e la terra fertile. Durante il mese di giugno andavo di villaggio in villaggio celebrando con la gente la Za Masika, la festa del ringraziamento alla fine della stagione del raccolto. A dimostrazione delle abilita’ aritmetiche scimmiesche, ma con un debole per le sottrazioni, gli Achewa mi raccontavano che quando le pannocchie di mais cominciano a riempirsi di chicchi teneri e dolci, bisogna proteggere i campi dalle scimmie e dai cinghiali, che ne sono ghiottissimi e che in una notte possono distruggere i campi di mais di una intera famiglia. Allora si fanno turni di guarda continui, 24 ore su 24, talvolta erigendo in mezzo al campo delle capannucce provvisorie, dove si posizionano dei ragazzi armati di grossi bastoni. I bastoni servano non solo a far rumore (il rumore basta solo a far fuggire i cinghiali), ma per proteggersi dalla scimmie che quando sono in tante possono diventare molto pericolose, e anche uccidere una persona, letteralmente sgozzandola. Ebbene, le scimmie si mettono sugli alberi al bordo del campo e stanno ad osservare. Se si accorgono che un campo non e’ protetto lo devastano, ma se vedono dei guardiani restano ai margini. Se vedono entrare tre persone e piu’ tardi osservano che ne escono una o due, le scimmie non si muovono perche’ sanno che qualcuno e’ rimasto di guardia. Vanno a banchettare solo se ne vedono uscire tre. Ma se si posizionano un numero piu’ alto di guardiani, dai quattro in su, e successivamente ne escono tre, anche alla spicciolata, appena il terzo se ne va le scimmie si scatenano sul campo di mais, per poi fuggire atterrite quando si accorgono che nascosti nel mais ormai molto alto sono rimasti dei guardiani. Hanno perso il conto…
Africa Magister Vitae. Laurea honoris causa ai contadini Achewa!