Ieri mattina la maggioranza dei ragazze e ragazzi de tutti i progetti che Koinonia gestisce a Nairobi si sono ritrovati a Kivuli per celebrare insieme la Pasqua. Una folla di quasi 300 giovani, di tutti i diversi popoli del Kenya, accomunati dalla voglia di vita e di risurrezione.
Ho fatto un breve commento al Vangelo, ed ho creduto importante raccontare di Daniel e di Martha. Man mano che procedevo nel racconto l’ attenzione si e’ fatta tesissima. Nessuno dei presenti,  a parte i nostri operatori sociali, li conoscevano, ma i fatti che raccontavo erano parte della loro esperienza di vita in strada. Abbiamo insieme promesso che ci impegniamo in tutti i modi possibili perché episodi di questo tipo non si ripetano più.
Dopo il pasto di riso, verdura e carne si sono scatenati i nostri acrobati, attori, cantanti rapper, danzatori, giocolieri. E per la prima volta si e’ esibito il Koinonia Children Choir. Settantotto coristi provenienti da tutte le nostre case. Devo ammettere che non e’ stato un gran successo, hanno bisogno ancora di tanta pratica, ma erano i “nostri’ e tutti hanno tifato per loro.
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Cantare in coro per uscire dall’ombra.
Anch’io tifo per i Koinonia Children Choir!
E ho imparato a conoscerVi attraverso questo blog, forza! 🙂
Mi piacerebbe comunque sentirli. Sempre confortante il messaggio di Padre Kizito: anche quando verrebbe un grande senso di ribellione nei confronti della brutalità dell’uomo, ci sai dare il sorriso dei Tuoi ragazzi. Grazie e un abbraccio
laura
Carissimo Abuna Kizito,
sono sicuro che nel Coro di Koinonia si nasconde furbetto anche qualche angelo, oppure semplicemente lo sono tutti. Daniel d’ora in poi sarà sempre con loro.
Angeli neri lodate in coro il Padre del Cielo che è anche per loro,
Angeli neri cantate in coro, che Dio è morto anche per loro.
Un abraccio al cuore,
tuo Fratello Michele.
Carissimo Padre, cari tutti di Koinonia,
certe notizie mi gelano il sangue e mi fanno capire ancor di più quanto sia misera la condizione dell’uomo, oggi, in alcuni casi.
Mi fanno venire una rabbia ed un’indignazione profonde, devastanti che però mi servono a tener salda la mia volontà di proseguire nei miei impegni per la pace ed i diritti umani.
Nei miei sogni c’è un mondo in cui questi orrori siano banditi e non sia ammissibile che chi li commette resti impunito.
I figli del mondo sono i nostri figli il nostro futuro e non dobbiamo permettere che queste cose accadano, mai più…
Forse sono troppo ingenua, ma spero veramente che il responsabile sia punito come merita e che la società civile africana possa trovare la forza di lottere perchè tutto questo non abbia a ripetersi.
Un abbraccio forte e un grazie per tutti noi
Concetta