Vivo in Africa da trent’ anni e in Kenya da venti. Sono ben consapevole che tempo e eta’ non equivalgono a compresione e saggezza, tuttavia penso di avere un discreto bagaglio di conoscenza ed esperienza che mi aiuta a capire l’ Africa abbastanza in profondita’.
Una delle cose che piu’ mi infastidisce in questi giorni quando leggo da Nairobi i commenti dei mass media internazionali sulla crisi keniana, e’ l’ ingenua applicazione di categorie mentali occidentali alla nostra realta’. Cosi Mwai Kibaki e’ di destra e Raila Odinga e’ di sinistra. Sono etichette che ormai voglion dire poco in Occidente, dove sono nate, ma che sono assolutamente senza significato in Africa. Robert Mugabe dello Zimbabwe e’ di destra o di sinistra? E Yoweri Museweni dell’Uganda? E Salva Kiir del Sud Sudan? E Isaias Afwerki dell’ Eritrea? Secondo me sono semplicemente uomini che hanno dedicato tutta la loro vita ad accumulare potere, senza nessun pensiero guida, pronti a cambiare alleanze secondo le convenienze. E ormai intrappolati dal potere, perche’ se lo lasciano i loro avversari li distruggono.
Kibaki e Odinga sono a capo di due delle famiglie piu’ ricche del Kenya, famiglie che si sono arrichite attraverso il potere politico. Il loro programma politico e’ quasi indistinguibile, se non fosse che Odinga tre mesi fa s’e’ inventato il “majimboismâ€, una specie di sviluppo separato espresso in termini grossolani, che piu’ che ad una devolution lo fanno assomigliare all’ apartheid sudafricano o alla repubblica della padania. E’ questo che lo fa di sinistra?
Carissimo Abuna Kizito,
mi è piaciuto moltissimo il modo in cui ci hai riportato quanto succede in Kenya. Sei una lezione vivente di giornalismo!
Purtroppo mi sento di commentare che non solo la Stampa Internazionale, ma anche gli stessi Missionari Comboniani hanno usato la stessa semplificazione nei primi momenti difficili che ci sono stati. Cosa che sicuramente avrebbe potuto creare altre difficoltà .
Un abraccio,
Michele